REALIZZAZIONE
DEL MOSAICO CON METODO INDIRETTO
La
realizzazione del mosaico con metodo indiretto viene solitamente
utilizzata per ottenere superfici piane (es. pavimenti o
pareti) e preferita in quanto permette di poter lavorare
in laboratorio invece che nella sede definitiva del mosaico.
La realizzazione del mosaico con il metodo indiretto infatti, permette di eseguire
piccole porzioni (sezioni) di mosaico alla volta direttamente in laboratorio
(con tutti i vantaggi che ne conseguono), per poi montarle successivamente nella
loro sede definitiva.
Una conseguenza del metodo indiretto è anche una notevole riduzione dei
costi di messa in opera del mosaico, in quanto la produzione avviene in laboratorio,
mentre lo spostamento dell'operatore è limitato al tempo strettamente
necessario al montaggio.
Per
la realizzazione del mosaico con il metodo indiretto si
comincia con la scelta del soggetto da rappresentare. È necessario
disegnare il soggetto scelto "al rovescio" su
un supporto cartaceo (es. carta da spolvero). Un metodo
semplice per disegnare "al rovescio" è farlo
prima "al
dritto" su carta lucida e poi girare il disegno "al
rovescio" e copiarlo con carta copiativa.
Terminato il disegno lo andremo a coprire con la tarlatana che essendo un
tela molto leggera e sottile, ci permetterà di vedere il disegno sottostante.
Consigliamo comunque di lavare la tela tarlatana in acqua prima di usarla in
quanto inumidendosi è soggetta
ad un certo ritiro.
A
questo punto si passerà alla preparazione delle
tessere che comporranno il mosaico, tramite il taglio dei
materiali (es. pietra, vetro, smalto, ecc.) con l'ausilio
di martellina e tagliolo.
Il taglio delle tessere potrà essere eseguito anche con
la tenaglia
in widia.
Per l'applicazione delle tessere
nella giusta posizione ci aiuteremo con una pinzetta
di precisione, mentre per far aderire le tessere alla tarlatana
sarà necessario prima stendere un adesivo sulla tela. È importante
utilizzare una colla che si risciolga con acqua dopo l'essiccazione, in quanto
la carta e la tarlatana sono supporti provvisori dai quali successivamente
il mosaico dovrà essere staccato. Allo scopo consigliamo di utilizzare colla
di coniglio in grani, Colla di Coniglio Pronta, colla
di pesce, amido
di riso oppure colla di farina (la colla di farina si ottiene
riscaldando a bagnomaria, eventualmente con un pentolino
per bagnomaria in rame oppure con un pentolino
per bagnomaria in alluminio, 1 parte di farina di grano con
2 parti di acqua).
Dopo
aver terminato l'applicazione di tutte le tessere
fino al completamento del disegno del mosaico, ci
troveremo in un punto in cui avremo due
possibilità per procedere:
1) Per l'esecuzione della prima procedura
si comincerà con la chiusura del mosaico all'interno di
una struttura costruita con delle stecche
di legno
o con
una reggetta
di alluminio.
L'importante è che l'argine superi in altezza
il margine delle tessere di almeno 1-1.5 cm.
Prepariamo ora un legante composto da parti uguali
di cemento e sabbia di fiume, da miscelare poi con
acqua
fino ad ottenere un composto dalla consistenza cremosa. È anche
possibile trovare in commercio dei leganti cementizi pronti.
Stendiamo un primo
strato di legante con un pennello, facendo attenzione a far entrare il
cemento in tutti gli interstizi.
Prima di gettare il resto del legante, armiamo il mosaico applicando sopra
le tessere un tessuto
in fibra di vetro della stessa forma e dimensione del mosaico.
Stendiamo poi il resto del legante in maniera uniforme su tutto il mosaico
con l'aiuto di una spatola per stuccare.
Prima
di disarmare il mosaico sarà necessario attendere
alcuni giorni. Il tempi variano in funzione all'umidità dell'ambiente,
alle dimensioni del mosaico e alla quantità di legante
utilizzata.
Al momento opportuno comunque, si provvederà a ribaltare il mosaico
e a rimuovere la carta e la tarlatana con l'ausilio di acqua calda che
andrà facilmente
a sciogliere la colla utilizzata per ancorare provvisoriamente le tessere.
Questo primo procedimento è più semplice del successivo, ma presenta
l'inconveniente di non poter controllare il risultato se non alla fine del
lavoro,
quando le correzioni possono essere solo parziali.
2) Per l'esecuzione della seconda
procedura invece, dovremmo costruire una cassaforma in legno o in altro
materiale idoneo ed armarla con tessuto in fibra di vetro.
Gettiamo
(allettiamo) quindi il legante cementizio (sopra descritto)
all'interno della cassaforma fino a riempirla ed immediatamente
giriamo il mosaico fissato su carta e tarlatana sopra
il legante.
Battiamo quindi con una tavoletta su
tutta la superficie del mosaico in maniera omogenea,
in modo che ogni tessera che compone il mosaico riceva
la
stessa pressione e penetri nel legante con la stessa
profondità.
Poi,
quando ancora il
cemento è fresco
ma già un
po' addensato, bagnamo con acqua calda la superficie
del mosaico. In questo modo la colla idrosolubile che
tiene
legati la carta e la tarlatana al mosaico si scioglierà,
permettendoci di rimuovere abbastanza agevolmente questi
supporti provvisori, eventualmente con l'aiuto di un bisturi.
A questo punto avremo la possibilità di effettuare,
a differenza del primo metodo descritto,
le necessarie correzioni al mosaico, come da esempio
sollevare le tessere troppo immerse, spingere più
in profondità nel legante quelle troppo sporgenti,
ripulire
facilmente quelle coperte dal cemento (in quanto
non ancora indurito) oppure sostituire quelle
eventualmente perse.
Questo secondo metodo è un po' più complesso rispetto
al primo, ma garantisce un controllo maggiore sul risultato
finale, in quanto permette di eseguire correzioni
anche importanti prima che il cemento indurisca. Inoltre
permette anche di ottenere risultati più somiglianti
al
metodo diretto.
Qualsiasi sia il metodo scelto, è consigliabile
pulire il mosaico con acido muriatico
diluito in acqua e riempire eventuali interstizi rimasti
vuoti tra le tessere, con un po' di cemento molto liquido,
avendo
cura di rimuovere poi gli eccessi con una spugna (boiaccatura).
Dopo la pulizia e solo quando il mosaico sarà perfettamente
asciutto si potrà rifinirne la superficie delle
tessere con una mano di olio di lino crudo, (scurisce leggermente i colori
aumentandone il contrasto), con della cera microcristallina pronta in pasta (mantiene i colori neutri
lasciando un effetto satinato) oppure con un impregnante
acrilico (ravviva i colori donano una finitura
brillante).