IL
LEGNO
Materiale duro e resistente di origine
vegetale, utilizzato come combustibile e come materiale
da costruzione.
In botanica, il termine legno indica
l'insieme dei tessuti vegetali che svolgono funzioni
di sostegno per la pianta e sono responsabili del trasporto
della linfa dalle radici alle foglie: esso comprende
pertanto anche parti della pianta come le venature
delle foglie. In seguito, legno, sarà considerato nell'interpretazione
più comune del termine, come la
parte della pianta che proviene dal tronco e che riveste
importanza commerciale.
Per le sue particolari caratteristiche
il legno è sempre
stato un materiale molto apprezzato ed utilizzato in svariate
applicazioni, per costruire case, mobili, utensili, veicoli
e diversi altri prodotti.
La lavorazione del legno è stata
una delle prime arti dell'uomo: dalle clave e lance degli
albori della civiltà, alle canoe scavate nei tronchi d'albero,
agli aratri usati in agricoltura, ai semplici sgabelli
a tre gambe, fino ai mobili pregiati e alle complesse strutture
edilizie dell'epoca moderna, questo materiale ha sempre
avuto un ruolo di primo piano nello sviluppo della civiltà umana.
Venatura e struttura: i segni tipici del legno, detti venature,
sono dovuti alla particolare struttura di questo materiale. Esso, infatti,
consiste essenzialmente di piccoli vasi conduttori, nei quali fluiscono in
senso verticale, dal fusto verso le foglie, acqua e sali minerali. Quando il
legno viene tagliato parallelamente all'asse del tronco, le venature appaiono
diritte. In alcuni tipi di albero, tuttavia, i condotti sono spiraliformi e
di conseguenza le venature si intersecano; un effetto simile si ottiene anche
eseguendo un taglio non parallelo nelle piante comuni.
La
figura mostra le varie parti che compongono il tronco:
Corteccia esterna: fisiologicamente è morta, serve come
protezione alla pianta e consente gli scambi gassosi necessari
alla vita della pianta.
Corteccia interna: detta anche Alburno, è formata da
cellule vive e costituiscono l'apparato circolatorio della
pianta consentendo la conduzione dei sali minerali dalle radici
alle foglie. Si distingue dall'interno durame dal colore più chiaro.
Libro: contiene i vasi che conducono il nutrimento sintetizzato
delle foglie ad ogni parte dell'albero.
Cambio: Strato sottile di tessuto responsabile della
produzione di nuovo legno, sia verso l'esterno sia verso l'interno.
Durame: La parte più interna del tronco è formata da
cellule morte e a livello commerciale è quella più pregiata,
perché essendo la parte più vecchia della pianta è quella
più stabile e meno soggetta agli attacchi di parassiti. Mano
a mano che l'albero cresce, l'Alburno diventa Durame.
Midollo: Parte centrale del tronco, generalmente poco
differenziabile dal durame che lo contiene. In alcune varietà di
legno sono molto visibili i caratteristici anelli stagionali.
Un albero, dopo aver raggiunto una certa altezza, si ingrossa
soprattutto nel tronco. La parte che cresce si chiama cambio
e si forma annualmente tra il legno e il libro, la membrana
vicino alla corteccia. Negli alberi delle zone temperate, il
cambio nuovo cresce durante la primavera e l'estate, e solitamente
il primo legno è più poroso e quindi più chiaro di quello prodotto
in seguito.
Sebbene lo strato sottile di cambio sia l'unica parte del tronco interessata
alla crescita attiva, le cellule vitali sono disseminate in tutto il tessuto.
La parte vegetale attiva, cellule, fibre e vasi del legno, è chiamata
xilema. Quando l'albero ha raggiunto una certa età, la parte centrale
del fusto muore, e i condotti si riempiono di gomma o resina, o semplicemente
di aria; questa parte centrale si chiama durame. Le modifiche che avvengono
all'interno del tronco sono accompagnate da variazioni di colore tipiche delle
varie specie di alberi, con il durame di solito più scuro dell'alburno,
che rappresenta invece la parte più giovane, con funzioni conduttrici.
Taglio
del tronco: quando i tronchi vengono abbattuti,
vengono privati dai rami e dalla corteccia. A questo
punto il tronco può essere ridotto ad assi secondo diversi
schemi di taglio. L'ideale per ottenere assi di buona
qualità, non soggette a imbarcatura, è il
taglio perpendicolare agli anelli
di accrescimento. Questo tipo di taglio (nella
figura chiamato a quarto di ventaglio) è quello che economicamente è il
più costoso in quanto comporta un alto spreco di materiale.
Il taglio più economico è quello radiale col quale si
ha un basso spreco di legname ma solo le assi centrali
saranno stabili, quelle più vicine alla periferia saranno
soggette a deformazioni.
Classificazione
dei legni: a seconda dell'albero da cui vengono
ottenuti, si distinguono legni forti e duri, legni dolci,
legni fini e duri: legni forti e duri sono, ad esempio,
quelli di quercia, abete, frassino, platano; legni dolci
sono pioppo, castagno, betulla; sono invece legni fini
e duri noce, ciliegio, olivo, ebano, palissandro, mogano,
teak. I tessuti duri presentano condotti lunghi e continui
lungo il tronco; al contrario, in quelli dolci, i fluidi
vengono trasportati da cellula a cellula. Molti legni
teneri hanno i vasi conduttori della resina che corrono
paralleli alla venatura.
Il grado di durezza considerato nella classificazione
commerciale prescinde da quella botanica, tanto che molti
legni teneri sono in realtà più duri di alcuni classificati
come duri.
I nodi sono zone del tronco in cui si è sviluppato l'inizio
di un ramo. Quando il legno viene segato, il nodo risulta
evidente e si presenta come un'irregolarità circolare nella
struttura della venatura. Se un'asse proviene da un taglio
centrale, dove inizia il ramo, i cerchi sono continui con
la venatura del legno e formano un cosiddetto nodo di crescita;
verso la superficie esterna, dove la struttura dei condotti
del tronco è cresciuta attorno al ramo, si produce invece
un nodo chiuso.
Durante la stagionatura delle assi, i nodi si restringono
più velocemente del resto del legno, per cui un nodo chiuso
può staccarsi dall'asse, e lasciare un buco. Un nodo di
crescita non può staccarsi, ma il legno circostante si
deforma per il restringimento diseguale, e l'asse può comunque
risultare difettosa. Le irregolarità circolari sono elementi
di solito non desiderabili dal punto di vista estetico,
a prescindere dal loro effetto sulla resistenza del legno.
Tuttavia, in alcuni casi, ad esempio nel rivestimento di
interni, alcuni legni nodosi come il pino e l'abete sono
apprezzati per il particolare disegno formato dai nodi
sulla venatura.
L'aspetto del legno costituisce una delle proprietà più importanti
quando viene utilizzato per fabbricare mobili o rivestimenti.
Alcuni legni, come il noce, hanno lunghe venature parallele
che, combinate con il bel colore e l'elevata durezza, li
rendono ideali per l'impiallacciatura. Le irregolarità della
venatura possono formare disegni piacevoli e il legno può essere
tagliato in modo da ottenere effetti particolari.
Stagionatura: una
volta tagliato, il legno perde velocemente circa il 30%
di acqua presente nelle cavità cellulari. Successivamente
il legno continuerà, ma più lentamente a perdere acqua,
fino a raggiungere l'equilibrio con l'ambiente circa
il 17% - 23% di umidità. Per ottenere questo, le assi
devono essere stagionate o essiccate. Il metodo naturale è quello
che garantisce in futuro una maggiore stabilità. La stagionatura
naturale la si ottiene accatastando le assi una sull'altra
frapponendo dei listelli al fine di permettere la circolazione
dell'aria. Poiché per raggiungere i risultati voluti
sarebbe necessario molto tempo ( non inferiore all'anno
con climi favorevoli) , si fa ricorso a essiccazioni
artificiali in appositi ambienti (essiccatoi) che sono
veri e propri forni con umidità e calore controllati.
Bisogna tener presente che il legno regolerà continuamente
la sua umidità con quella dell'aria circostante; se viene
portato in un ambiente chiuso e dotato di riscaldamento
centrale, il suo contenuto di umidità diminuirà lentamente
fino a circa il 10%, provocando ovviamente un maggior restringimento.
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