COLLE
Oggi, grazie alla chimica, si
hanno a disposizione colle sintetiche con alto potere
adesivo e facilità d'uso.
Ma quando si parla di restauro, le caratteristiche richieste ad una colla sono
ben diverse:
• innanzi tutto deve possedere una buona elasticità per potersi
adattare ai ritiri del legno che cambiano a seconda dell'essenza, della sua percentuale
di umidità residua, del tipo di taglio e dei fattori climatici esterni.
• altra caratteristica di una buona colla da restauro deve essere la reversibilità,
ovvero la possibilità di scollare facilmente le parti precedentemente
unite al fine di permettere in futuro nuovi interventi di restauro.
Le colle sintetiche sono quindi sconsigliabili in applicazioni di restauro dato
il loro carattere definitivo.
Pertanto l'uso di colle organiche che uniscono caratteristiche di buona capacità adesiva
a quelle di elasticità e reversibilità, è quindi da preferire.
Inoltre tale scelta è dettata anche dai fondamentali Principi di Restauro
che devono essere sempre tenuti presente nel momento in cui ci si avvicina con
criterio e coscienza al restauro.
Le colle di origine naturale usate nel restauro sono:
• Colla
Forte (colla garavella, colla d'ossa
o colla cervione, disponibile anche come colla d'ossa in lastre, colla d'ossa pronta e colla
animale liquida pronta all'uso)
• Colla Caseina
• Colla
di Pesce (usata nella tecnica della
doratura a guazzo)
• Colla
di Coniglio (usata nella tecnica della
doratura a guazzo)
Regole generali per un buon
incollaggio
Tutte le parti da unire
devono essere pulite, asciutte e prive di grasso. Ciò è essenziale
per ottenere una buona tenuta. Inoltre, non devono essere
presenti residui della vecchia colla, unica eccezione è il
caso di colla animale, anche se comunque è consigliabile
togliere i residui di colla vecchia, che con il calore
si scioglie e si amalgama con la nuova colla.
Metodo di applicazione
Premesso che vanno
seguite le istruzioni presenti sulla confezione, generalmente
si può dire che le superfici da unire devono essere
entrambe coperte di colla, ma meno ne avanza a unione ultimata,
meglio è.
Un buon fissaggio dipende dallo stretto contatto
delle superfici, non dalla quantità di colla. Ogni volta
sarà possibile, è meglio usare morsetti e fermi
al fine di fare uscire la colla in eccesso e per mantenere
una pressione costante fino a completo indurimento della colla.
Se
il laboratorio è ben riscaldato, la maggior parte
delle colle asciugherà più velocemente. Conviene
che le superfici da incollare non siano ben levigate ma ruvide,
infatti viene usata un ferradenti (pialla con un particolare
ferro) per rendere più ruvida la superficie da incollare.
LA COLLA FORTE
La
Colla Forte (disponibile anche come colla d'ossa in lastre, colla d'ossa pronta e colla animale liquida pronta) è comunemente nota
anche come colla d'ossa, colla Cervione, colla gelatina
o colla animale. È tradizionalmente
la colla da falegname e le sue origini si perdono nei
secoli, quando gli antichi artigiani iniziarono l'uso
di adesivi nella unione di giunti e lastronature in
aggiunta al semplice uso di chiodi o incastri.
Questa colla fu praticamente l'unica usata fino agli
anni '30 quando entrarono in uso le colle
sintetiche e
le colle
viniliche (ora in commercio troviamo
anche le colle
alifatiche).
La colla forte consiste in una gelatina, ottenuta facendo bollire i
cascami di animali, pelle, ossa, unghie e una volta asciutta, viene commercializzata
in perle
color ambra. Viene usata, oltre naturalmente
per l'incollaggio, anche nella stuccatura,
per la preparazione degli stucchi a base di gesso
di Bologna e terre colorate.
L'uso
di questa colla non è semplice
in quanto occorre attenersi a rigide regole di preparazione e uso per poter
ottenere il meglio, ed è forse
per questo che sono state sostituite con le colle moderne che sicuramente
sono di più pratica utilizzazione.
Poiché noi noi non ci accostiamo alla costruzione di nuovi mobili
ma al restauro di quelli costruiti almeno un centinaio di anni fa, o quasi,
siamo "tenuti" a
usare materiali e tecniche di costruzioni adottate originalmente.
Comunque,
a parte le difficoltà iniziali che saranno superate con la
pratica, questa colla ha le caratteristiche ideali di elasticità e
reversibilità che
ne fanno la colla principe del nostro lavoro.
Ricordiamo inoltre come la colla forte sia disponibile anche come colla
animale liquida pronta all'uso.
Preparazione della Colla
Forte
Per la preparazione della colla occorre munirsi di un pentolino
per bagnomaria in rame oppure di un pentolino
per bagnomaria in alluminio.
Si dovrà preparare
la colla nella quantità necessaria di volta
in volta che se ne ha bisogno in quanto, non è possibile riutilizzare
efficacemente la colla riscaldata più volte. Questa ultima affermazione è soprattutto
per i puristi, in quanto normalmente la colla da falegname viene riscaldata
più volte.
Si versa nel pentolino la quantità di colla (in perle) necessaria e
la si ricopre di acqua fredda o tiepida lasciandola riposare per un paio di
ore. Al termine le perle avranno assorbito tutta l'acqua, le vedremo pertanto
rigonfie e ammorbidite.
A questo punto si passa alla fase di cottura o riscaldamento mettendo il
pentolino a bagnomaria sul fornello elettrico, avendo molta cura di non portare
ad ebollizione la
colla che altrimenti perderebbe gran parte del suo potere coesivo.
La temperatura ideale sarebbe di 50-55 °C. Ci si accorge se la colla inizia
a bollire perchè in superficie si forma una sorta di schiuma biancastra.
La fase di cottura dura circa 20-30 minuti durante i quali è bene mescolare
il prodotto con un bastoncino. Con il calore la colla si scioglie completamente
diventando della densità del miele.
La densità della colla è molto importante: non deve essere né troppo
liquida ( sgocciolante dal pennello -vedi a- ) né troppo densa (cadente
a grumi dal pennello -vedi b-). Deve scorrere dal pennello in modo uniforme
come mostrato in figura -c-.
Come si è detto il riscaldamento della colla va fatto con un recipiente
a bagnomaria, e per evitare un eccessivo riscaldamento, è meglio interporre
tra il recipiente interno e il fondo di quello esterno un pezzetto di legno,
e mantenere il livello della colla sempre superiore a quello dell'acqua.
Preparazione
della colla:
1 - colla
2 - acqua
3 - fornello
Densità della colla
a- colla troppo liquida
b - colla troppo densa
c- colla alla giusta densità
Uso della Colla Forte:
Iniziamo con elencare le regole principali per l'uso
della colla:
• La colla va usata ben calda, in giusta densità.
• Deve essere applicata a pennello su entrambe le superfici da unire.
• Le parti devono essere messe in pressione con morsetti, molle o pesi
fino alla completa essiccazione della colla.
• Vanno eliminate subito le eventuali sbavature o eccessi di colla (con
una spugnetta bagnata con acqua calda e ben strizzata), in quanto una volta asciutta,
si cristallizza e l'asportazione diventa difficoltosa.
Quando le parti vengono unite, la colla precedentemente spalmata,
dovrà essere
ancora tiepida, pertanto può risultare utile, soprattutto d'inverno,
riscaldare prima le parti da unire.
L'operazione d'incollatura deve essere eseguita velocemente
pertanto tutta l'attrezzatura necessaria per mettere in pressione
i pezzi dovrà essere
pronta e a portata di mano.
Nel caso di assemblaggi complessi, potrebbe risultare
utile eseguire una prova a secco per verificare la sequenza delle varie azioni
predisponendo morsetti, molle, spessori e tutto quanto può risultare
utile per un tempestivo impiego.
La prima fase di indurimento della colla animale è di qualche minuto:
l'adesivo si presta quindi bene per tutte quelle operazioni che necessitano
di un certo tempo per la "messa in opera". La colla, data la sua
elevata elasticità a caldo, è idonea anche per fissare ampie
superfici di impiallacciatura senza dover ricorrere a complicati sistemi di
pressatura.
Per tenere in posizione il pezzo finché la colla non ha fatto presa
si utilizzano i morsetti a G o i morsetti a traversa mobile, se il pezzo è di
piccole dimensioni sono sufficienti strisce di carta adesiva da carrozziere
ben tesa, se sono parti di impiallacciatura non accessibili da morsetti si
usano adeguate tavolette di compensato da inchiodare sopra con interposto
un pezzo di carta di giornale per evitare che la tavoletta di compensato
si incolli
anch'essa sul piano.
I morsetti vanno sempre utilizzati interponendo dei
pezzi di legno morbido tra le ganasce e le parti da incollare, per evitare
che resti
il segno dell' ammaccatura. È bene evitare l'uso di colle viniliche,
poiché non sono removibili.
Per un completo indurimento della colla occorrono almeno 24 ore, durante
le quali le parti dovranno rimanere morsettate.
LA COLLA CASEINA
Ha
origini antiche, oggi raramente viene usata nel restauro.
Era assai in uso nel XV secolo ed il suo componente
principale era il formaggio pecorino come attestano alcuni documenti.
La colla di caseina è a base proteica ed è indicata
per incollare superfici non ben levigate. L'aggiunta
di alcali come soda caustica, ne aumenta
il potere collante.
Questo tipo di colla può essere a base di caseina lattica o a base di
caglio; quest'ultima ha un minore potere adesivo.
In generale, i principali costituenti di una buona colla sono i seguenti:
caseina, calce purissima in polvere, borace oppure carbonato di sodio, soda
caustica.
La durata della colla diminuisce proporzionalmente con la maggior quantità di
calce impiegata e con la maggior concentrazione; anche la temperatura ambientale
influisce sulla conservabilità della colla che aumenta in inverno.
Preparazione della Colla Caseina
Sciogliere 20 gr. di caseina lattica in 100 gr.
di acqua, avendo cura di agitare fino al completa scioglimento
della caseina. Aggiungere poi goccia a goccia e sempre sotto
agitazione, 4 gr. di ammoniaca.
Continuare ad agitare fino ad ottenere un composto omogeneo
ed aggiungere 10 gr. di glicerina.
La soluzione madre così ottenuta va diluita secondo le necessità con
acqua. Prima di utilizzarla filtratela con una garza o una calza.
Essendo una colla che essicca rapidamente va adoperata in tempi brevi. Per la
miscelazione e la manipolazione si consiglia di usare contenitori e attrezzi
di vetro, plastica o legno, escludendo in ogni caso attrezzi metallici.
Uso della Colla Caseina
Usata a freddo e mescolata all'acqua è estremamente
tenace e più resistente anche della colla da falegname.
LE COLLE CHIMICHE
Pur
non facendo parte delle colle usate nel restauro
di mobili importanti, precedenti alla fine dell'Ottocento,
penso
che nel laboratorio di ogni restauratore non manchi
questo tipo di colla, Vinavil, che fu commercializzato
intorno
agli anni Trenta. La facilità di uso e la disponibilità immediata
(non necessita di alcuna preparazione) sono due motivi
sufficienti a convincere molti al suo uso. Anche questa
colla, come la colla forte, può essere usata
per la preparazione degli stucchi a base gesso e
terre colorate.
Consiglio di usare questa colla nel
restauro
di quei
mobili per i quali già in origine fu usata.
Pertanto per i soli mobili successivi agli anni 20-30
del Novecento.
Uno dei tipi più utilizzati e
l'acetato di polivinilico (PVA) è a
base di resina e va usata fredda. È estremamente tenace, ed il liquido
bianco e denso può essere usato direttamente dal contenitore.
Non è reversibile, pertanto, una volta fatta presa, se si ha la necessità di
separare i pezzi precedentemente incollati sarà impossibile farlo
se non rovinando il legno stesso.
[ ::: top :::]